Cos’è e perché usare un essiccatore

L’aria in atmosfera è umida e quando la andiamo a comprimere, il vapore acqueo tende a condensare e passare allo stato liquido lungo la linea di distribuzione : il risultato che si trova acqua nei tubi, nei cilindri e nelle movimentazioni meccaniche, che ovviamente crea ossidazione e reca danni alla apparecchiature ed al prodotto in lavorazione .

Essiccare l’aria compressa diventa quindi il primo fondamentale passaggio per avere aria compressa di qualità .

  • Livello 1 : aria di qualità classe 4 per utilizzi industriali Punto di ruggiada richiesto 3°C
  • Livello 2 : aria di qualità classe 3 per laboratori Punto di ruggiada richiesto -20°C
  • Livello 3 : aria di qualità classe 2 per applicazioni critiche Punto di ruggiada -40°C
  • Livello 4 : aria asciutta al 100% classe 1 per applicazioni critiche Punto di ruggiada -70°C

Modelli: FX – FD classe 4

La sigla “FX/FD” identifica un essiccatore a ciclo frigorifero ad alta efficienza, progettato per raffreddare l’aria compressa sino ad una temperatura prossima al punto di congelamento, provocando la condensazione del vapore d’acqua. Facili da installare, offrono una soluzione semplice, affidabile ed economica per prevenire la formazione di condensa, assicurando manutenzioni ridotte grazie alla qualità dei componenti utilizzati. Il nuovo display elettronico permette inoltre una facile lettura del punto di rugiada e dello stato di funzionamento dell’essiccatore.

Funzionamento

L’aria compressa viene essiccata sino al punto di rugiada desiderato di +3°C in due distinte fasi:
1. l’aria umida in ingresso viene pre-raffreddata dall’aria fredda e secca in uscita, riducendo così il carico del circuito del refrigerante;
2. nello scambiatore secondario l’aria viene ulteriormente raffreddata sino al punto di rugiada di +3°C dallo scambio termico con il gas refrigerante.

Successivamente la condensa prodotta durante il raffreddamento viene smaltita tramite lo scaricatore automatico. Nella rete di aria compressa non può formarsi condensa, a meno che l’aria non sia raffreddata ad una temperatura inferiore al punto di rugiada in pressione indicato sul pannello di controllo.

Modelli: SD classe 3

Gli essiccatori a membrana SD di Atlas Copco, dotati di prefiltri, rimuovono umidità, olio e particelle dall’aria compressa anche nelle condizioni più estreme.
Sono particolarmente apprezzati nell’industria quando c’è la necessità di avere solo un reparto con qualità dell’aria superiore, ad esempio laboratorio controllo qualità che ha attrezzature molto delicate o anche in laboratori analisi chimiche in generale, altresì se si acquista una macchina in produzione particolarmente sensibile all’acqua, la soluzione essiccatore a membrane è la migliore
Ha ingombri di un filtro, non ha alimentazione elettrica ed è facile da montare

Funzionamento

Il fascio di membrane al suo interno fa passare l’aria ma non le particelle di acqua

Modelli: CD classi 3,2,1

Descrizione

La sigla “CD” identifica l’essiccatore ad adsorbimento rigenerato a freddo con i più bassi costi di gestione del mercato, disponibile in tre varianti per poter raggiungere diversi punti di rugiada in pressione:
PDP -20°C / Classe di purezza ISO* [-:3:-]
PDP -40°C / Classe di purezza ISO* [-:2:-]
PDP -70°C / Classe di purezza ISO* [-:1:-]
*classificazione in accordo alla ISO8573-1:2010

Funzionamento

Il ciclo di funzionamento dell’essiccatore è ripetitivo ed è regolato dal controllore “DC1” che gestisce l’inversione delle colonne. L’aria compressa entra nell’essiccatore attraverso il collettore inferiore gestito da elettrovalvole . L’aria viene quindi distribuita in maniera uniforme tramite l’innovativo diffusore alettato al fine di garantire l’utilizzo dell’intero materiale essiccante, a differenza dello standard di mercato che convoglia nella parte centrale l’aria umida. Le due colonne lavorano alternate una all’altra, una asciuga e una viene rigenerata da un flusso di aria . Queste macchine hanno bassissimi consumi elettrici ma un alto consumo di aria compressa che gli serve per auto-rigenerarsi : dal 15 al 18% dell’aria che passa nel tubo